La stazione Materdei è stata progettata dall’architetto Alessandro Mendini caratterizzata da un ingresso molto scenografico rivestito da mosaico e sormontato da una grande stella verde e gialla, trasformando la bella piazza Scipione Ammirato, in isola pedonale, arricchita di spazi verdi, nuovi arredi urbani e opere d’arte.
La guglia in acciaio e vetri colorati, è diventata un elemento visivo molto evidente della piazza che svolge anche la funzione di grande lucernaio facendo entrare la luce naturale nell’atrio della stazione.
Molti artisti hanno contribuito al completamento dell’architettura della Stazione Mater Dei con le loro opere d’arte, dal monumentale mosaico di Sandro Chia alla parete bianca con i solidi geometrici di Ettore Spalletti, ai rilievi in ceramica di Luigi Ontani, ai raffinati disegni su pannelli in legno di Domenico Bianchi, ai coloratissimi Wall Drawings di Sol LeWitt, il padre della minimal art, alle serigrafie colorate di Mathelda Balatresi, Anna Gili, Stefano Giovannoni, Robert Gliglorov, Denis Santachiara, Innocente e George Sowden. La moltitudine di opere, funge da segnale visivo fondamentale della metropolitana – un parco dell’arte – coadiuvate da alcune guglie piramidali che generano una prospettiva a distanza, specchiante e gentile, a ricordo delle macchine da festa, dei presepi e dei trofei, così tipici della scenografia di piazze e strade napoletane in epoche lontane.
La luce in questo caso ha «giocato» coniugandosi di notte con la moltitudine di colori che caratterizzano la stazione. Una stazione che manifesta una certa «allegria notturna» dovuta proprio ai cromatismi che illuminandosi di notte diventano un sorta di alfabeto della fantasia. Abbiamo pensato ad un progetto della luce che coniugasse il valore urbanistico con quello architettonico e poi quello artistico con in più, in questo caso, il favore dei colori, che di notte ci sono serviti come filo conduttore e come fonte di attrazione visiva.
Una luce urbana e decorativa studiata insieme all’architetto Alessandro Mendini e una tecnica che rispondesse alle esigenze di sicurezza per la stazione. La rappresentazione di un progetto attraverso un confronto e continui rimandi che hanno posto in secondo piano l’aspetto tecnico e tecnologico e messo alla ribalta quello scenografico emozionale. Una luce che potesse comunicare alla città e ai cittadini allegria, un segnale di riconoscimento e un sorriso.