L’Ombra non è il volto triste del giorno al tramonto, è una entità che può magnificare la luce fondendosi con essa in giochi inattesi e seducenti che aggiungono poesia e suscitano emozione.

Luce, Ombra, Penombra, Buio

Penso che l’ombra sia compagna della luce, più che esserne l’antagonista: avvolta dalle sue mille seducenti sfumature, può instaurare con essa un dialogo dolce dal rilevante valore simbolico. Le ombre e le trasparenze si coniugano con l’intimità, favoriscono la riflessione ed il raccoglimento.

La Penombra, zona di confine per eccellenza, contraddistinta dall’interferenza sia della luce che del buio e beneficiaria degli effetti misurati e positivi dell’una e dell’altro, è un luogo privilegiato che favorisce l’immedesimazione e la partecipazione alla scena, che incoraggia l’apertura delle porte dell’anima. L’atmosfera morbida e soffusa di uno spazio in penombra agevola la percezione della poesia che si cela dietro una concezione luminosa, la profonda comprensione del significato di un racconto di luce. Persino il Buio ha il suo valore intrinseco, rigenerante.

Il Buio non corrisponde al nulla, non è semplicemente tenebre e oscurità, ma è una realtà vissuta e vivibile che combinata alla penombra e alla luce, in un’alternanza pensata e funzionale tale da rivelarsi armonia, diviene veicolo di sensazioni forti ed intensi stati emozionali. Il buio custodisce molte cose anche se non le rivela, e la sua vastità stimola la nostra immaginazione. Interruzione di un momento luminoso, riveste la stessa importanza del silenzio, pausa di un atto comunicativo perché come il silenzio favorisce l’ascolto, e attiva altre capacità sensoriali. Quattro elementi nella mia tavolozza dei colori, quattro ingredienti essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo supremo di ogni progetto di lighting design: il benessere dell’uomo da infondersi attraverso il più completo e totale appagamento dei sensi.