Mario-Brunello-di-Antiruggine-Aldo-Cibic-Lorenzo-Zen

L’esplorazione del buio e del silenzio, alla scoperta della luce

L’incontro con un famoso violoncellista, apparentemente così estraneo al mio mondo, oltre che occasione di grande arricchimento umano si è rivelato produttore di binomi inediti, incredibili e affascinanti.

La scoperta dell’importanza di una brevissima pausa o anche di un semplice semitono, l’esistenza di infinite ed impercettibili sfumature a distinguere le diverse esecuzioni, mi ha regalato una visione più aperta e rinnovata, confermandomi che anche le più leggere gradazioni di luce e di ombra sono decisive per la riuscita del progetto.

Persino il buio, oggetto di un dialogo con l’architetto Aldo Cibic e il filosofo del suono Lorenzo Zen, possiede la sua valenza espressiva.
Quel buio che non è semplicemente tenebre e oscurità ma una realtà vissuta e vivibile, che per quanto misterioso e inquietante è un buio complice, favorevole, poiché permette di godere meglio di ciò che accade nel cerchio di luce.

Quel buio che come interruzione di un momento luminoso riveste la stessa importanza del silenzio nella musica perché come il silenzio favorisce l’”ascolto”, e attiva altre capacità sensoriali.

Oggi affronto il mio lavoro con uno strumento più sofisticato e sensibile, certo del fatto che lavorare sul singolo dettaglio significa ottenere un effetto di insieme più forte.

La musica, fonte di continua ispirazione, mi insegna a modulare note di luce nelle loro differenti tonalità, e creare una sinfonia luminosa che possa giungere direttamente al cuore. E alle profondità dell’inconscio.