Lo scorso Venerdì 30 Novembre ho avuto il piacere di partecipare come relatore alla conferenza su “Le torri del sapere costruire la luce del futuro”, uno dei momenti di confronto con gli architetti arrivati ad Arkeda, la Mostra Convegno dell’Architettura, edilizia, design e arredo.
Ho parlato dell’importanza della formazione e della necessità oltre che dell’importanza della rete. Il mio nuovo punto di vista in relazione ai mutamenti repentini di mercato impongono modifiche continue e costanti del proprio lavoro in relazione alle nuove esigenze della società e degli importanti temi inerenti non solo alla luce ma ad una risposta più completa sotto l’aspetto sensoriale. Queste le decisioni che guidano le scelte che danno vita ai miei progetti.
Il punto di partenza è sempre l’identita e il territorio che riassumo bene la mia luce, il mio punto di vista, l’elemento che mi contraddistingue, la “Luce del Mediterraneo” e le mie ispirazioni, racchiuse nel libro “Le stanze della Luce”. Ho accennato alle mie due ultime realizzazioni che sintetizzano alcuni dei questi concetti molto bene come la Torre e il De Castillia23 per Unipol.
Appagare, con l’intensità di questa fragranza, l’olfatto, senso umano a cui dedico attenzioni nel progettare ambienti, ha rappresentato una delle chiavi di lettura del mio metodo, il Metodo Cannata.
Ho portato con me un simbolo che, dopo pochi minuti dall’inizio dell’incontro, era tra le mani di ogni professionista che ha scelto, e lo ringrazio per questo, di ascoltare il mio speach. La mela Annurca che diventa metafora di ricerca e predilezione della qualità e dell’eccellenza.
Ho assorbito la metafora della mela Annurca, ne ho fatto il manifesto del mio pensiero e del mio operato.
Nel corso del mio speach ho affrontato diversi temi: dalle nuove esigenze del mercato da individuare e seguire per essere vincenti alle conseguenti nuove metodologie di progettazione della luce passando per l’importanza della formazione che ha visto la nascita della SenseDesign Academy.
Non esiste, infatti, un progetto standard di illuminazione del ristorante, perché ogni ristorante è un luogo a sé, una storia di territori, sapori e tradizioni da raccontare e valorizzare grazie alla luce.
Portare la mia personale esperienza nazionale e internazionale è del resto l’obiettivo dell’Academy, spiegare il “dietro le quinte” vivere la dinamica del progetto con tutte le sue variabili e come governarlo fino al risultato finale, con quali strumenti, con quali player commerciali ecc. Questo è quello che oggi gli architetti e i giovani designer mi chiedono, questo è quello che richiede oggi il mercato insieme naturalmente alla con scienza tecnica.
Luce, architettura, tecnologie, nuovi modelli di marketing sono le grandi opportunità che bisogna essere in grado di cogliere nello svolgimento del nostro lavoro. Siamo noi che dobbiamo essere capaci di leggere il nuovo linguaggio utilizzato dal mercato, e con esso interpretare le nuove esigenze e necessità: solo, così, avremo sempre nuove opportunità di lavoro.
Il mio metodo, il metodo Cannata è divenuto il protagonista del libro “Le stanze della Luce”, che ho deciso di scrivere per raccogliere gli elementi, fonte di ispirazione.
Alla fine del convegno, ho deciso di raccogliere le impressioni e i pareri dei miei colleghi presenti, raccogliendoli in un video che potete vedere cliccando sul link che segue: