La Luce e il Sacro nel cuore di Napoli

Il progetto dà vita ad una sacralizzazione della luce e, al contempo, ha la forza di evocare il sublime che questo luogo rappresenta

Illuminare un luogo di culto significa entrare in punta di piedi nello spazio più intimo dell’animo umano. Noi addetti ai lavori la chiamiamo “luce liturgica” perché aiuta il raccoglimento, la contemplazione. Nella basilica di S. Domenico Maggiore ti fa respirare forte tutta l’aurea di arte e splendore del luogo, ti fa sentire addosso, sulla pelle, quell’atmosfera suggestiva di solennità.

L’illuminazione per la Chiesa di San Domenico Maggiore illustra al visitatore quanto il suo eccesso spaziale Barocco sia in stretto e armonioso dialogo con la rarefazione luminosa, poeticamente regolata, che lo riveste.

Entrando ti immergi in un tuffo profondo. E’ questione di un attimo. Un momento prima la città e i suoi rumori, un momento dopo il silenzio, e la luce che dialoga con l’ombra sottovoce come se recitasse una preghiera. E mentre ti racconta all’orecchio le tradizioni antiche dei fregi e dei decori i suoi pulviscoli dorati ti danzano intorno: ti lasci incantare, “vivi” la messa, entri in totale sintonia con l’ambiente. Quando esci “riemergi” in superficie. E ricominci a respirare.

 

 

Credits

Cliente: Sovrintendenza di Napoli
Località: Napoli – Italia
Fotografo: Cannata&Partners
Incarico: Illuminazione interna
Lighting Design: Filippo Cannata
Data Completamento: 2002

 

Hai trovato questo articolo interessante?
Hai bisogno di maggiori informazioni?
Vuoi una consulenza personalizzata?